giovedì 18 marzo 2010

Giustizia per Silvia Cocola

IERI




Repubblica — 15 dicembre 2008 pagina 5 sezione: TORINO

Silvia Cocola è morta. I medici del Maria Vittoria, le lacrime e le preghiere dei genitori e dei fratelli, non sono bastati. La studentessa di Borgaro, investita dal tram 9 mentre parlava al telefonino, è spirata all' alba. "Ci sarebbe voluto un miracolo - singhiozza un parente - ma il miracolo non c' è stato. Le ferite erano gravissime. I dottori ci hanno detto che uno scempio del genere non lo avevano mai visto". Il bestione 5030 della Gtt, uno di quelli moderni, in circolazione dal 1990, in corso Potenza le è passato sopra, devastandola. Lorenza pleuteri Silvia Cocola, schiacciata sotto il tram, non ha perso conoscenza. Ha visto e percepito tutto. Ha capito. è riuscita a rispondere a papà Michele e mamma Caterina, sentiti dieci minuti prima al cellulare perché loro erano di strada e dovevano passare a prenderla in macchina. Invece all' incrocio con via Lucento, nella piazza poco illuminata, oscurata dal cavalcavia e con la visuale limitata dai piloni, la vita di Silvia è finita a 17 anni. «A causare la tragedia - concordano polizia municipale e Gtt - sono state, probabilmente, distrazione ed imprudenza: alcuni testimoni, compresi gli autisti di due bus di linea, hanno visto la ragazza conversare al cellulare e attraversare la strada col rosso». Il conducente del 9, un uomo di 44 anni, all' azienda trasporti dal 2005, «ha subito azionato freno meccanico e freno elettromagnetico, ma la studentessa era troppo vicina per poter evitare l' impatto».



La Polizia municipale, sequestrato il tram, completerà l' informativa da inviare alla procura. L' accusa di omicidio colposo per l' autista è data per scontata, «un passaggio formale, un atto dovuto». Lui, il conducente, è stravolto. Verrà sentito oggi dai vigili urbani. Ripeterà ciò che ha riferito ai superiori, avviata una inchiesta interna: «La ragazza è sbucata fuori all' improvviso. Me la sono trovata davanti. Ho frenato, purtroppo non è bastato».


OGGI

Sono stati fatti rilevamenti, si sono cercati testimoni che permettessero di ricostruire esattamente cosa fosse successo, se il tram fosse passato con il pieno verde o – come spesso accade spesso in quel punto – avesse iniziato ad attraversare l’incrocio qualche secondo prima, con la consapevolezza che da li a poco sarebbe diventato verde, e con la stessa consapevolezza che un tram “ha sempre ragione”, nessuna auto si permetterebbe di tentare di vincere un incrocio contro di lui.

Non ci voleva provare nemmeno Silvia.

Il fatto in se stesso è straziante, inconcepibile e senza senso.

La notizia che abbiamo ricevuto oggi valica oltremodo queste sensazioni. IL CASO E’ STATO ARCHIVIATO.

Secondo il PM che ha valutato i pochi teste che hanno rilasciato una dichiarazione, e tutti i risultati delle perizie effettuate sul tram sequestrato, “non è colpa di nessuno”.

Non conta che l’autista del tram andasse ad una velocità impropria, non conta che quel maledetto incrocio fosse poco illuminato e privo di segnaletica, non conta che Silvia stesse attraversando sulle strisce pedonali.

L’autista del tram non è colpevole, recitano i documenti che il PM ha depositato, al termine delle indagini preliminari.

E dentro di me tutte le speranze che avevo riposto nella giustizia italiana si stanno quasi azzerando. Io non ci credo. NON CI VOGLIO CREDERE. Non può essere che tutto ciò venga banalmente archiviato.

Silvia non tornerà mai più da me, dai nostri genitori, dai centinaia e centinaia di amici che l’accompagnavano nella sua vita, e che l’hanno accompagnata il giorno dell’estremo saluto.

L’unica cosa che chiedo a voi lettori, che è l’unica cosa che sono in potere di fare, è aiutarmi a raccogliere testimonianze sull’accaduto. Linkate questa mia richiesta a tutti i vostri conoscenti - anche non di Torino – al fine di informare l’opinione pubblica su un fatto così grave, e così incomprensibile.

L’avvocato di famiglia ha ovviamente già fatto opposizione all’archiviazione del caso da parte del PM, ma servono elementi nuovi per avere qualche speranza di giustizia, in particolare servono delle testimonianze.

Per cui se eri sul tram, o a piedi o in macchina nelle vicinanze dell’accaduto..ti prego contattami.

Grazie.

Fabio Cocola

fabs82@gmail.com

349 2583169